Una nuova vita 

Neo-mamma a 42 anni, nel periodo successivo al parto, Valeria comincia ad accusare sintomi da obnubilamento del sensorio (giramenti di testa e mancamenti).

Il medico di famiglia attribuisce questi fenomeni allo stress da allattamento e le dice di stare tranquilla.

Valeria però, visti i continui annebbiamenti visivi, pensa bene di farsi controllare da un oculista e viene, dunque, alla mia osservazione. Le riscontro un visus di soli 5/10 ad entrambi gli occhi e un restringimento concentrico all’esame del campo visivo. Al fondo dell’occhio, compare un papilledema bilaterale (un rigonfiamento della zona in cui convergono le fibre nervose della retina), causato da un aumento della pressione del cervello nella scatola cranica.

Mi preoccupo subito di inviare la paziente al reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, avvertendo di ciò un collega che lì opera.

Eseguiti gli esami del caso, il problema si rivela in tutta la sua drammatica urgenza: Valeria ha una massa tumorale encefalica che avrebbe potuto mandarla in coma o farle perdere la vista irreversibilmente.

Oggi Valeria continua a fare la mamma: l’asportazione chirurgica della massa le ha salvato la vita. E, prima ancora, il semplice controllo oculistico.

PAZIENTE

Valeria