Cataratta

L’intervento chirurgico più eseguito al mondo è proprio quello di cataratta. Questa malattia, che consiste nell’opacizzazione del cristallino, genera una visione progressivamente sempre più offuscata e caratterizzata dall’ingiallimento delle immagini. La sua incidenza è particolarmente elevata in età senile, ma non sono rare anche le cataratte congenite, quelle associate al diabete e ad altre patologie, quelle derivate dall’assunzione di farmaci, quelle causate da traumi della zona oculare.

La terapia indicata per la cataratta è di tipo chirurgico, mediante un intervento di pochi minuti, condotto con l’ausilio del cosiddetto facoemulsificatore a ultrasuoni e l’introduzione di un cristallino artificiale. Il recupero funzionale è quasi immediato e la recente disponibilità di cristallini costituiti da lenti progressive, se è il caso, può addirittura permettere al paziente di non portare più gli occhiali per la visione da vicino.

L’intervento di cataratta rimane, in ogni caso, un atto microchirurgico altamente sofisticato, in cui la bravura e l’esperienza del chirurgo giocano un ruolo fondamentale, anche nell’intento di evitare possibili complicazioni da infezioni.

Il dott. Gaetano Gigante ha all’attivo migliaia di interventi di questo tipo, che è solito eseguire con una micro-incisione a rimarginazione naturale (senza punti di sutura) e “in topica”, ovvero con l’uso di anestetico in gocce, in luogo dell’iniezione locale. Una modalità senza dubbio preferibile, perché scongiura esiti di possibili lesioni dirette e di ematomi retro-bulbari, rendendo inoltre immediato il decorso post-operatorio. Si tratta di una scelta che richiede una maggiore prontezza di riflessi da parte del chirurgo, oltre che la collaborazione del paziente, che può muovere l’occhio anche durante l’intervento. Ma gli aspetti positivi di questa opzione non sono affatto trascurabili.

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